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Negli ultimi anni, vuoi per il crescente interesse della società verso temi come l’ambientalismo e per la qualità della vita vuoi per la crisi economica, il mercato delle biciclette ha superato a livello quantitativo le vendite delle automobili. Questo fa si che molti aspetti di un territorio vengano influenzati, come per esempio la mobilità, le consuetudini e il turismo. L’attività turistica è condizionata, così tanto da queste nuove tendenze, che nel suo interno si è creato un nuovo settore: il cicloturismo.
Nel 2013, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport dichiarava: “Il mercato del cicloturismo in Europa centro-meridionale è stimato intorno a circa 2 miliardi di euro, di cui il 20% in Italia; si tratta dunque di un’area di forza nella quale sarebbe necessario consolidare la posizione di leadership con investimenti specifici”.
A fianco dei grandi progetti, come per esempio Greenway Pedemontana o VenTo (Venezia-Torino), capaci di dare l’impulso decisivo nella creazione di una rete ciclabile nel nord Italia, la Ciclopedonale della Valle Olona può innanzitutto attivarsi per migliorare la propria immagine e progettare la propria connessione con i nodi strategici del territorio. Nonostante un livello di attenzione da parte delle istituzioni a volte incostante, le potenzialità sono grandi, sopratutto per la favorevole posizione geografica di questa infrastruttura in Lombardia. La Valle Olona, tradizionalmente, è stata la congiunzione più immediata tra Milano e la Svizzera e questa caratteristica, con un po’ di volontà, può essere estesa alla ciclopedonale.
L'obbiettivo è connettersi in un futuro prossimo con Rho-Pero, ovvero con la metropoli di Milano e con l’evento di Expo 2015. Per la manifestazione internazionale milanese è realistico pensare di connettere la ciclopedonale della Valle Olona con le vie ciclabili dell’Ecomuseo del Paesaggio di Parabiago. Unendo Castellanza e Legnano con un itinerario favorevole alla mobilità lenta, si avrebbe un ampio sviluppo del percorso ciclistico, una imponente crescita di popolazione direttamente allacciata alla pista, un rialzo positivo dell’immagine del cicloturismo in Valle Olona e il ravvicinamento del percorso ai trasporti urbani dell’hinterland milanese. In attesa che le istituzioni prendano in carico la situazione l'impresa resta nelle mani di altre realtà interessate, come l’associazione per il progetto Ecomuseo della Valle Olona, già al lavoro per studiare come proseguire.
Sul versante geografico opposto, a nord, l’ambizione naturale della via ciclabile della Valle Olona è quella di proseguire verso la Svizzera, costeggiando l’antico tracciato della ferrovia della Valmorea. Il tratto mancante è quello che collega Castiglione Olona con Mendrisio e passerebbe da paesi come Malnate, Cantello e Stabio. La realizzazione di questa soluzione darebbe ulteriore importanza al tema cicloturistico nella valle. Oltre ad un aumento del numero di utenti, la connessione Castiglione Olona-Mendrisio offre una rilevanza internazionale all’infrastruttura.
Per concludere, sarebbe un sogno che la Valle Olona ritorni ad essere il legame tra la Svizzera e Milano che fu nel corso della sua storia. Un corridoio sostenibile che, supportato da politiche idonee, sia un’opportunità di sviluppo turistico per tutto il territorio. Un’occasione economica non indifferente, con importanti dinamiche di crescita (come riconosciuto dal Dipartimento italiano per gli affari regionali, il turismo e lo sport) e con la futura possibilità di far parte della rete ciclistica italiana e transfrontaliera.
a cura di Alberto Pala |