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Ciclopasseggiando in Valle Olona
Lozza

Foto di Alberto Pala e Giuseppe Goglio

Vedano Olona

Lozza si appresta nel prossimo futuro a divenire importante snodo ciclopedonale, attraverso il quale dall’attuale terminale della pista ciclopedonale della Valle Olona in territorio di Castiglione Olona sarà possibile raggiungere il Canton Ticino o dirigersi verso le ciclopedonali del Lago di Varese.

Abitata già dal Neolitico, Lozza venne conquistata nell'Alto Medioevo dai Longobardi e successivamente dai Franchi. Nel 1200 circa entrò a far parte dell'Arcivescovado di Milano. In questi anni appare nei documenti ufficiali come Locotia o Locia ed annessa al feudo di Varese. Nel 1648 risulta nei possedimenti della nobile famiglia dei Castiglioni e, nel XVII secolo, il conte Marco Fabrizio Castiglioni vi costruirà un palazzetto di villeggiatura estiva (tuttora inserito nel tessuto urbano) e a cui apparterrà fino alla fine del XIX secolo.

La storia del paese si confonde con quella del contado del Seprio e successivamente con quella del territorio milanese, cui Lozza rimarrà legata dopo la distruzione di Castel Seprio, nel 1287. Agli inizi del XX secolo anche Lozza, subendo l'arrivo delle grandi trasformazioni socio economiche, subisce gli effetti dell'industrializzazione e sorgono, sul suo territorio, vari opifici cartari e di filatura, imprese queste favorite anche dalla costruzione della vicina Ferrovia della Valmorea.

Oggi Lozza è un tranquillo e silenzioso paese adagiato su una riva collinare ricca di boschi e vegetazione, alle porte di Varese e vicino ad importanti arterie stradali. Piazza Monte Grappa, centro nevralgico del paese, è dominata dalla Chiesa si Sant'Antonio Martire

Sant'Antonino martire

Costruita in periodo precedente al 1500 sui resti di un forte militare che serviva per la difesa di Castel Seprio. Nell’interno si trova una lapide voluta da Marco Fabrizio Castiglioni nel 1594, per celebrare il suo sessantesimo compleanno, raggiunto nell’avita Lozza. Un ramo della famiglia Castiglioni guidò per secoli la comunità di Lozza, da Francio Castiglioni, capitano al seguito di Arrigone Castiglioni nel XIV secolo, distintosi nella guerra al servizio dei Visconti contro la famiglia Torriani, fino alla fine del XIX secolo, quando la casata si estinse. Di particolare pregio il dipinto Madonna col Bambino

Più defilata, merita una sosta anche la piccola Chiesa di Santa Maria in Campagna. Dalla piazza centrale del paese, si raggiunge seguendo via Cesare Battisti.

Santa Maria in Campagna

Situata alla periferia del paese, ha una sola cappella volta ad oriente.  Secondo il cardinale Ildefonso Schuster, arcivescovo di Milano, questa piccola chiesa sarebbe l’antico edificio sacro medioevale dedicato ai Santi Vittore e Corona. Originariamente adorna di dipinti sulla facciata, attualmente si presenta in buono stato all’esterno. All’interno decorazioni a stucco di carattere secentesco, nella cappella dell’altare, sono attribuite a Giovanni Battista Comamedo che vi ha lavorato nel 1647.

Attribuiti invece ai fratelli Lampugnani i dipinti  sulla parte sinistra della chiesa raffiguranti episodi dell’incontro con Santa Elisabetta e dell’Annunciazione. Degli stessi autori  le scene della Natività della Vergine e della Presentazione del Tempio visibili sulla parte destra della chiesa.

Lozza è anche nota nel territorio per le strutture sportive di cui dispone. In particolare, oltre a dei campetti per il calcio a 7, il calcio a 5 ed il tennis è presente una importante struttura di Palatennistavolo, sede della società sportiva Tennis Tavolo Varese e di importanti competizioni anche internazionali, ed un impianto di Minigolf anch’esso sede di gare nazionali ed internazionali.

a cura di Giuseppe Licata


 

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