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Ciclopasseggiando in Valle Olona
La popolazione

I 14 Comuni considerati hanno una popolazione totale di 97.529 abitanti che si distribuiscono in una superficie totale di 85,48 kmq. L’insieme dei Comuni crea un sistema omogeneo di nuclei urbani che distano tra i 2-3 km. Tutti questi sono uniti linearmente da nord a sud dal fiume Olona che rappresenta l’asse principale di articolazione di questo territorio. Un comportamento peculiare della Valle Olona è la complementarietà che esiste tra le distinte aree d’insediamento, presentandosi come differenti quartieri di un’unica città. Le ottime connessioni tra i Comuni sono il risultato di un’ordinazione territoriale molto più integrata rispetto a quando l’unica fonte di vita del territorio era l’agricoltura (Corna Pellegrini, 1969).

Nel 2011 (ISTAT), il tasso di disoccupazione nell’ambito della Valle Olona fu del 7,61% contro l’11,42% dell’Italia. Inoltre le percentuali di disoccupazione dell’ambito selezionato sono in linea con quelli della Provincia di Varese (7,40%) e della Lombardia (6,83%). Fino al 2010, tutti i comuni, meno Castellanza, hanno avuto un’evoluzione demografica progressiva. Questo fenomeno è strettamente relazionato con le attività economiche del territorio.

La presenza di boschi, fece si che l’agricoltura non ebbe mai un ruolo importante nel territorio della Valle Olona. Attualmente, lo sviluppo agricolo più comune è la coltivazione diretta di piccole aziende agricole con proprietà inferiori ai sei ettari di terra. Quasi non si possono considerare aziende, ma piccoli proprietari agricoli che si dedicano parzialmente al settore primario.

Le attività industriali in Valle Olona, invece, non sono solamente d’interesse locale,  poiché la storia dell’industria in quest’area è stata una delle più significative dell’intero paese (Corna Pellegrini, 1969). Storicamente, l’industria che ha avuto maggior esito, in relazione con il fiume Olona, è stata quella del settore tessile. I cotonifici, in particolare, approfittarono di queste aree per sviluppare le proprie attività, così da inaugurare una nuova infrastruttura durante i primi del ‘900. Il treno della Valmorea , inaugurata nel 1904, connetteva tra loro tutti i comuni della valle e collegava questo territorio con la Svizzera. Il suo tracciato proseguiva parallelo al fiume Olona e si convertì presto in un asse strutturale d’importanza equiparabile al fiume. 

Ancora oggi l’attività industriale è quella che attualmente prevale chiaramente su tutte le altre attività economiche dell’ambito della Valle Olona. Secondo il Censimento del 2001, il 59% dei lavoratori della valle sono impiegati nell’industria (ISTAT, 2001). Se anteriormente il settore tessile e, particolarmente il cotone era il prodotto più elaborato, attualmente le industrie di questa regione si dedicano principalmente al trattamento di prodotti chimici, plastici e della carta. Il settore della plastica ha creato un vero e proprio cluster di piccole e medie imprese nella valle e soprattutto attorno a Castiglione Olona, arrivando a coniare la definizione di  plastic valley. Il cambio di prodotti trattati fa si che sia aumentato significantemente il numero di attività a Rischio di Incidente Rilevante (RIR). Le funzioni specializzate che si sviluppano nella regione della Valle Olona si relazionano quasi esclusivamente al settore industriale, mentre che i professionisti del settore terziario producono spostamenti pendolari verso Milano, Varese o la Svizzera. L’aumento demografico che si è prodotto fino al 2010 è stato favorito non solo dalla disponibilità di lavoro nel settore industriale, ma anche per lo sviluppo dell’edilizia e per le condizioni di vita favorevoli.

Le attività del settore terziario in questo territorio non hanno percentuali di occupazione molto alte, gli impiegati nel commercio sono il 13,27%, i professionisti il 6,79%, gli impiegati nella sanità il 3,25%, nell’istruzione lo 0,15% nell’accoglienza turistica e ristorazione solamente il 2,60%. I servizi generali sono più concentrati a Castellanza, dove si trova la sede dell’università LIUC, i distretti di educazione superiore e gli unici ospedali dell’ambito. Per questo, con l’eccezione di Castellanza, si può considerare che il settore terziario in quest’area ha quasi esclusivamente una funzione locale e non rappresenta, se non straordinariamente, un servizio per i territori esterni.

Nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, relativamente alla situazione socio-economica della Medio Valle Olona spicca la mancanza assoluta di fattori riguardanti lo sviluppo turistico, mentre in gran parte dell’Europa il turismo rurale è cresciuto come fattore d’ingresso economico diversificante e come ottimizzatore delle potenziali risorse endogene (García, 1996).

Nell’ambito selezionato per la guida cicloturistica ci sono 266 aziende che si dedicano all’ospitalità e alla ristorazione (SISEL, 2011). Su tutti, il Comune di Castellanza nel quale tra i suoi limiti amministrativi stanziano ben 69 imprese dedicate all’attenzione turistica. I dati del SISEL (2011) mettono in evidenza come in Valle Olona siano presenti 25 hotel con una disponibilità totale di 1.334 posti letto. La realtà presenta un netto sbilanciamento. Nei quattro Comuni (Castellanza, Solbiate Olona, Olgiate Olona e Fagnano Olona) più vicini all’autostrada A8 e meglio connessi con Milano, si trovano 16 hotel con 1.270 posti letto. In tutti gli altri dieci Comuni solamente si trovavo nove hotel aventi una disponibilità totale di 64 posti letto. In alcuni Comuni, come Castelseprio (sede di un sito Unesco), non vi è nessun servizio alberghiero. Prima di questa iniziativa, In quest’area del varesotto lo sviluppo turistico non è ancora considerato come un’opportunità per ampliare la diversificazione economica del territorio, nonostante la ricchezza di patrimonio culturale, naturale e industriale.

a cura di Alberto Pala

 

Introduzione