Lungo il percorso dell'ex linea ferroviaria della Valmorea, adiacente alla strada provinciale che collega Cairate a Lonate Ceppino, non si può non notare un'immensa struttura con mattoni a vista sormontata da un grosso cilindro di color nero: questa è la Torre dell'acqua che, nel gergo ferroviario, definisce il serbatoio di accumulo e riserva di acqua in dotazione ai principali impianti ed infrastrutture ferroviarie per le esigenze connesse al servizio (in origine era unita all'edificio del deposito delle locomotive a vapore, ora scomparso).
Queste strutture elevate a forma di torre, molto spesso vere e proprie opere d'arte, sono nate contestualmente al trasporto ferroviario in quanto accessorio indispensabile per il rifornimento idrico delle locomotive a vapore. Le torri dell'acqua, infatti, venivano costruite a corredo delle stazioni principali, di quelle poste all'inizio delle tratte ferroviarie in salita e lungo il percorso a distanze strategiche l'una dall'altra; ne erano forniti tutti gli impianti ove era prevista la sosta o il rimessaggio delle locomotive.
Nel corso della storia delle ferrovie, e per opera delle varie compagnie ferroviarie sono state sviluppate diverse tecniche costruttive:
• La più semplice è quella costituita da un grosso serbatoio, in lamiere chiodate, di forma cilindrica o prismatica, montato in alto su supporti in muratura o colonne portanti in ferro.
• Dalla fine del XIX secolo le torri dell'acqua hanno assunto forma più robusta ed elegante soprattutto se annesse ad un impianto di stazione con forme a struttura esagonale in stile liberty.
• Quelle moderne hanno spesso una configurazione a fungo, ed una struttura interamente in calcestruzzo precompresso.
Il principale compito di una torre dell'acqua era quello di costituire una consistente riserva d'acqua per le esigenze di servizio mediante una conduttura di notevole portata, munita di valvola a saracinesca di intercettazione. L'acqua normalmente giungeva per gravità ma in certi casi erano previste anche attrezzature di pompaggio generalmente poste all'interno dello stesso basamento. La conduttura di deflusso, molto spesso, era collegata ad una colonna idraulica a braccio mobile per il rifornimento diretto del tender delle locomotive a vapore, oltre che a tutto il resto dell'impianto; un indicatore di livello a galleggiante, con un indice posto all'esterno, permetteva di controllare la quantità di acqua presente nel serbatoio.
La torre dell'acqua posta a Cairate, è dell'inizio del secolo scorso, costruita in occasione dell'apertura del primo tratto ferroviario avvenuto nel 1904, con una cubatura di 50 m.c. La torre di Cairate, insieme a quella gemella posta presso l'ex stazione di Castellanza, sono le uniche ancora esistenti ed in un discreto stato di conservazione. Nella stazione di Valmorea, invece, come rifornitore d'acqua era posta una colonna idraulica.
La torre dell'acqua testimonia l'epoca dei treni a vapore, oramai scomparsi, lungo la linea Ferroviaria della Valmorea.
Fonte: Associazione Amici della Ferrovia Valmorea
Testo: Marco Baroni, Emanuela C.Bissoli
Foto: Marco Baroni
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