Il recupero della Cappella S.Carlo, ambiente che faceva parte dell'antico edificio costruito dai nobili Borromeo verso la fine del XV sec., e la decisione dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Castellanza di destinarla a spazio espositivo, ha permesso la realizzazione del Museo Didattico che ospita in modo permanente le ricostruzioni dei siti e degli oggetti riferibili alle antiche culture che hanno lasciato le loro tracce nel territorio di Castellanza.
L'allestimento del percorso espositivo, curato dagli operatori del Gruppo di Ricerca Storica e Archeologica di Castellanza, segue la periodizzazione dei ritrovamenti e delle relative ricostruzioni, ed è corredato da quadri esplicativi che illustrano in modo semplice ma efficace le caratteristiche delle varie culture, favorendo una facile fruibilità da parte delle scolaresche.
Il museo è collocato nella cappella posta all'angolo tra le vie Cardinal Ferrari e San Carlo, all'interno del Palazzo denominato Corte dell'Orologio, che, secondo gli studi effettiati, potrebbe risalire al sec. XV. Il complesso era sicuramente già esistente all'epoca di San Carlo Borromeo (1538-1584) come dimostrano gli studi effettuati. Il Palazzo costituiva un luogo di sosta per la famiglia Borromeo, durante gli spostamenti da Milano al Lago Maggiore: infatti è collocato in un punto strategico del percorso in prossimità del fiume Olona.
L'edificio è considerato il più antico di Castegnate ed è un'importante testimonianza per la storia dell'architettura lombarda. La sua cappella consta di un locale quadrato suddiviso internamente in due parti: l'aula principale aperta ai fedeli e la sagrestia/cappella interna riservata ai proprietari. Essa fu dedicata a San Carlo non solo in quanto componente della famiglia Borromeo, ma anche per il diffondersi del culto popolare del Santo, ancor prima che fosse canonizzato.
Questa tipologia di cappella domestica è piuttosto diffusa in zona ed è caratteristica dei secoli XVI e XVII. Nel secolo scorso la proprietà passò alla famiglia Clerici; nel 1905 il nipote dell'acquirente, don Antonio, eseguì interventi di ripristino nell'edificio e qualche anno dopo la sua morte (1965 circa) il Palazzo venne acquisito dal Comune, tuttora proprietario e fautore dei recenti interventi di restauro.
Fonte: Alberto Roveda, www.castellanza.org
Testo: Alberto Roveda
Foto: Giuseppe Girola
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