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Villa Durini è stata costruita alla fine del 1500 dai Magni, una famiglia borghese di Milano, in seguito è stata acquisita dai Terzaghi, signori di Gorla Minore e nel 1600 è passata ai Durini. Nel 1956 è stata acquistata dal Consiglio Comunale, restaurata e oggi è la sede del Comune di Gorla Minore.
La villa è stata costruita tra il 1585-86 dalla famiglia Magni di Milano, come luogo di villeggiatura, nelle terre dei Terzaghi, signori di Gorla Minore e amici dei Magni. La villa per questo si chiama Villa Magna. Grazie alla fitta vegetazione intorno alla villa, essa era soprattutto un luogo di caccia frequentato dai Magni nel tempo libero. Nel 1603 una delle discendenti sposa un Terzaghi, portando in dote la villa, che passa così ai Terzaghi.
Nel 1700 la villa viene ristrutturata e ampliata, assumendo la forma attuale. Nel 1763 sempre per questioni matrimoniali la villa passa ai Durini, conti dal 1600, dopo aver comprato il titolo dai De Leira, una ricca famiglia nobiliare.
I Durini, a metà dell'Ottocento, ristrutturarono nuovamente la villa. Tra i membri della famiglia Durini, ricordiamo il Cardinale Angelo Maria Durini il quale possedeva una villa a Monza, dove aveva istituito un'accademia, cioè un ritrovo per letterati, tra i quali vi era anche Giuseppe Parini, famoso poeta del '700, dal quale prende il nome il nostro istituto comprensivo, e che dedicò al Cardinale Durini una poesia. Nel 1800 i Durini ristrutturano nuovamente l'edificio.
Nel 1956, vista l'intenzione dei Durini di cedere la villa, il Consiglio Comunale l'acquistò ormai in rovina, si dovette aspettare il 1973 per l'avvio dei lavori di restauro, che si conclusero poi nell'87. In un primo momento l' edificio diventa la sede della Biblioteca Comunale; nel 2000 su decisione del sindaco Colombo, si sposta qui la sede del Comune, al posto della biblioteca. Nel 2001-2002 l'ultima erede dei Durini ha donato al comune dei quadri di importante valore storico, raffiguranti membri della famiglie Durini e Terzaghi che nel 2006-07 sono stati restaurati e sono tuttora esposti nella villa. La figlia dell'ultima discendente dei Durini ha promesso di donare al Comune anche degli oggetti d'epoca.
LA STRUTTURA
Le porte della villa sono tutte del'700 così come i cassettoni e i disegni dei soffitti. Vicino all'entrata vi sono dei busti di antenati dei Terzaghi e dei Durini, tra cui il cardinale Angelo Maria Durini. All'entrata, ai lati della scala, sono poste delle tende finte di gesso. Le sale situate al pian terreno preservano le caratteristiche strutturali e in parte anche l'arredamento originale e ristrutturato.
In particolare nell'Ufficio dell'Assessore alla Cultura si può ammirare il soffitto a cassettoni dell'800. Sul pavimento è raffigurato lo stemma dei Durini, con il motto della famiglia: "Monza è un luogo del grande Regno d'Italia". Anche le pareti sono originali del 700, restaurate. Nella Sala Consiliare il soffitto restaurato è decorato con un unico disegno.
Su una parete della Sala Consiliare è stato collocato un bassorilievo del sindaco Lattuada, che ha fatto restaurare la villa. Sono presenti anche degli specchi originali. Nella sala del sindaco tutti i mobili sono d'epoca, vi è un camino molto profondo, sovrastato dallo stemma della famiglia Durini. Il soffitto del 700 è a cassettoni, il lampadario è in ferro battuto. Al piano superiore, più moderno, si trovano diversi uffici: l'ufficio tecnico, l'ufficio ecologia, i servizi sociali, lo sportello finanziario e l'ufficio ragioneria, infine lo sportello dei tributi. Nel corridoio del piano superiore è appesa una cartina del 1857 di Gorla e una foto del paese scattata dall'alto. Appesa alle pareti si può ammirare anche una collezione di monete antiche.
Forse non tutti sanno che salendo dalle scale per accedere al primo piano,vi è una porta, che permette di accedere a una piccola cappella, oggi sconsacrata, dove la famiglia Durini si riuniva per celebrare la messa. Si poteva anche seguire la messa da una finestrella che oggi si trova dietro un armadio, nell'ufficio tributi.
Fonte: Piccola guida di Gorla Minore, a cura del Consiglio Comunale dei Ragazzi
Testo: Maria Antonietta Ricco
Foto: Marino Bianchi
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