Quella che voglio raccontarvi oggi, è la storia di uno degli alberi più importanti e famosi. Per me rappresenta le belle sensazioni, un felice ricordo, che nel periodo immediatamente dopo la fine delle scuole, con il suo intenso profumo e la frescura della sua chioma, mi teneva compagnia durante i giretti in bicicletta per le vie del paese.
Un albero che nonostante la mole importante, date le sue caratteristiche composte è da considerare un eterno giovanotto.
È il Tiglio ( Tilia cordata). Anche lui è di origine europea ed è distribuito lungo tutto l'asse dell'Europa continentale, dai Pirenei agli Urali.
Le foglie sono verdi sulla faccia superiore e leggermente argentate in quella inferiore
È una pianta versatile, generosa, rigogliosa, tanto da essere considerata il marchio di tanti viali cittadini. Tante vie sono intitolate a lui (viale dei tigli). Il più famoso viale è sicuramente Unter den Linden (sotto i tigli) a Berlino che con i suoi quasi 1.500 metri congiunge la porta di Brandeburgo all'isola dei musei.
Ahimè, c'è però un Ahimè. Il suo carattere dolce e la sua attitudine a rigenerarsi molto velocemente, hanno indotto manutentori molto poco illuminati, a eseguire potature indiscriminate, senza scopo né logica, se non quella di rovinare la bellezza della sua chioma e minacciare la sua stabilità.
È sempre necessario, anzi indispensabile affidarsi ad operatori professionisti, arboricoltori o giardinieri specializzati. Molti di questi operatori sono iscritti a: SIA - Società Italiana di Arboricoltura ONLUS.
E ricordiamoci sempre che un albero non sporca. Le sue foglie cadono, fanno tappeto, non inquinano, ma soprattutto quando erano sulla pianta ci hanno portato energia.
Luca Rogora
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