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Ciclopasseggiando in Valle Olona Lonate Ceppino |
Il punto che segna anche l'ingresso nel Comune di Lonate Ceppino è al Km. 11,1, l'attraversamento con la via della Costa, con una breve discesa che immette in una piana lontana dalla viabilità ordinaria e dominata dalla natura. Sulla destra è tuttavia possibile scorgere importanti edifici storici. In particolare, il Mulino Taglioretti, è infatti uno dei pochi mulini ancora eretti della Valle Olona. È un edificio originario del ‘700 più volte modificato e attualmente avente funzione residenziale. Mulino Taglioretti Il Mulino o Molino Taglioretti è una costruzione del ‘700 situata lungo un meandro del fiume Olona nel territorio del fondovalle di Lonate Ceppino. Il mulino idraulico ha sfruttato una derivazione di 900 metri che ha origine dal fiume. L’acqua canalizzata e per alcuni trami intubata passa al di sotto dei vari edifici esistenti per poi ricongiungersi con l’Olona più a valle a cielo aperto. Le condizioni del luogo riflettono la necessaria convivenza con il corso d'acqua che la popolazione nella Valle Olona ha dovuto sviluppare. L’edificio nel corso della sua storia è passato dall’iniziale uso come mulino di proprietà del signor Marliani (proprietario anche del mulino Celeste di Gornate Superiore) ad uno sfruttamento per la fabbricazione della carta, con la Cartiera Canziani nel 1901 e il Cartonificio Samec nel 1920, fino all’abbandono a partire dagli anni ‘80. Oggi lo stabile è circondato da altri edifici che ospitano oltre a delle strutture residenziali, altre attività economiche che approfittano delle acque del fiume Olona. Gli edifici prevalentemente di color giallo e rosso mattone sono perfettamente integrati nel paesaggio boschivo delle pendici. Questi immobili vengono lambiti dal tracciato della pista ciclabile, dall’antica linea ferroviaria della Valmorea e dal fiume. Inoltre l’area del Molino Taglioretti è punto di arrivo della importante Dorsale RTO, asse principale della rete sentieristica RTO e percorso di alto interesse naturalistico, paesaggistico, sportivo e storico-archeologico. In questa zona della valle il panorama cambia gradualmente, per effetto del meandro la visuale si amplia e si schiarisce. La vegetazione nel fondovalle si dirada e lascia spazio ai campi erbosi che mettono in risalto il tracciato sinuoso del fiume e della pista ciclabile adiacente. Il piccolo complesso di costruzioni riflette la capacità dell’uomo di vivere in sintonia con l’ambiente che lo circonda, lungo questo meandro non si è cercato uno sviluppo industriale come è accaduto a poca distanza, ma si è preferito rispettare i vari elementi naturali: la vegetazione, il suolo e il fiume che è stato e sarà ancora compagno di vita degli abitanti della Valle Olona. Più a nord, il percorso segue per un breve tratto la viabilità ordinaria, via Molino Lepori. Si tratta tuttavia di una strada secondaria poco trafficata, anche se è indispensabile mantenere comunque la massima attenzione. In questo tratto si trovano i Mulini Lepori. Oggi quest’area ospita delle importanti realtà industriali, e degli antichi mulini è rimasta solo la memoria storica e qualche piccola testimonianza fisica. Mulini Lepori Il patrimonio industriale dell’ex complesso Mulini Lepori è un simbolo dell’imprenditorialità degli abitanti della Valle Olona, poiché sottolinea come questi siano riusciti continuamente a servirsi a livello industriale di una zona geograficamente privilegiata ma con un’accessibilità problematica. L’area in questione vive in un profondo legame con il fiume, dato che le acque dell’Olona circondano sui quattro lati il complesso di fabbricati. Verso il fianco ovest il fiume scorre liberamente, mentre che in corrispondenza degli altri lati è stato incanalato. Questo artifizio lo si può osservare agevolmente da uno dei vari ponticelli che collegano gli stabilimenti al resto del territorio. Al principio, nel ‘700, sorsero i Molini Lepori che come gli altri mulini della valle approfittarono della forza motrice del corso d’acqua. Più tardi le singole costruzioni si svilupparono in un composito di edifici industriali. La prima ditta ad impiegare la risorsa idrica circostante fu il Pettinificio Clerici dal 1920, in seguito furono il Pettinificio Alfieri dal 1924 e la Tintoria P. Bozzo dal 1945 e per finire dal 1957 fu l’attuale Tintoria Zerbi ad usufruire dei 25.000 m2 di quest’area. I continui cambi d’uso industriale ha fatto si che parte dei mulini vennero smantellati e che oggi di rilevante importanza architettonica rimanesse la facciata Est, che presenta la peculiare decorazione in mattoni a vista di uno degli originari mulini. Il sito, oltre che dall’Olona, è lambito dal passaggio sia della pista ciclo-pedonale della Valle Olona, sia dall’antico tracciato ferroviario della Valmorea, che lungo alcuni trami si può apprezzare tuttora. Il fondovalle di Lonate Ceppino prossimo ai confini amministrativi di Castelseprio è un territorio dove la vegetazione rigogliosa del parco RTO sfida incessantemente le opere dell’uomo. Qui il consumo di suolo si è riservato unicamente allo sviluppo del settore secondario e la zona è considerata per gli abitanti della Valle Olona come un’area da sempre generatrice di lavoro e dunque di ricchezza. Oggi con lo sviluppo dei paesi verso le aree pianeggianti della sommità della valle, questa parte di territorio ha perso il prestigio che ha avuto per molti decenni. Il fascino verso questo luogo si conserva grazie al fatto che, gli elementi naturali sono coprotagonisti insieme all’uomo, nel disegnare un tradizionale paesaggio industriale della Valle Olona. Per una visita del piccolo ma interessante paese, il punto di accesso ideale è una stradina di ripide pendenze tra i due antichi mulini che si inoltra nel parco RTO. Lungo questo bel sentiero ci imbatteremo con la Fonte Storica di Lonate Ceppino. Un luogo che nei secoli è stato rifornimento d’acqua e sito spirituale. Terminata la costa, sbucheremo alle spalle della Chiesa di San Pietro detta del Consacrato. Questo è un umile, ma prezioso, edificio religioso posto nel limite del costone della Valle Olona e per questo ben visibile anche dal fondovalle. È un bene sicuramente anteriore al XII secolo che oggi si presenta come l’unione di due edifici di epoca diversa: la cappella e l’originaria chiesa. Curiosando per le vie del paese è possibile ammirare il Torrione dell’acquedotto, l’interessante Villa Truffini, la chiesa parrocchiale Santi Pietro e Paolo, l’adiacente chiesetta de la “Maduneta” e la magnifica Biblioteca Civica, ex Oratorio San Michele. Quest’ultimo edificio rappresenta un eccellente esempio di restauro e riqualificazione dei beni locali. L’opera, completata nel 2008, rispetta le preesistenti soluzioni progettuali e i materiali originali e viene attualmente analizzata e apprezzata dagli studi di architettura di tutto il mondo. Un’ultima zona d’interesse di Lonate Ceppino è la località San Bernardo. Questo nucleo di abitazioni rurali situato lungo il confine con Tradate offre uno dei pochi paesaggi agricoli della Valle Olona. Le cascine, la chiesetta e l’agriturismo mantengono in vita questa piccola frazione. Dal centro di Lonate Ceppino è possibile raggiungere in bicicletta San Bernardo percorrendo il sentiero del Plis RTO che è possibile intraprende nel tratto pendente della strada provinciale (SP2) che collega il fondovalle con il paese. a cura di Alberto Pala Castelseprio
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