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Ciclopasseggiando in Valle Olona Gorla Maggiore |
Poche centinaia di metri prima, giusto all'altezza del bivio per Calipolis, attraversata la Strada Provinciale parte la via di accesso a Gorla Maggiore, una vecchia Costaiola, da pochi anni recuperata con tanto di binario per agevolare la salita a mano delle biciclette. Una volta in cima, proseguendo a destra si arriva al centro del paese. Protagonista di un recente interevento di riqualificazione tra i più riusciti della zona, Piazza Martiri della Libertà ospita la Chiesa di Santa Maria Assunta e diversi altri edifici importanti per la vita sociale del paese. S.Maria Assunta La chiesa come si presenta nello stato attuale risale al 1850. Di ciò che era in precedenza rimane solo il campanile (a esclusione della cella campanaria) di fattura romanica. Il campanile vecchio invece rimane uno dei rari esempi nella pianura del varesotto risalenti al medioevo. La piazza relativa alla chiesa, che ha cambiato nome a seconda dei periodi storici (oggi è Piazza Martiri della libertà), è considerabile come il centro del nucleo antico. La facciata della chiesa è rivolta verso est seguendo degli orientamenti canonici che volevano l'altare rivolto ad oriente, mentre una scelta urbanistica l'avrebbe preferita rivolta a nord. La chiesa subì vari restauri e cambiamenti sia interni sia esterni con l'aggiunta di statue ed affreschi. Furono gli Anni '50 del XIX secolo che videro però il maggiore intervento, con una riedificazione particolarmente costosa che dovette unire gli sforzi economici della famiglia Terzaghi, del parroco e dei cittadini stessi per far fronte alle spese. Dalla piazza, percorrendo per alcune centinaia di metri via Roma si arriva ala Chiesa di S.Carlo Chiesa di San Carlo La costruzione di questa chiesa, situata nell'omonima piazza, risale al 1622. Il fatto che in quell'anno fossero già presenti sul territorio comunale la parrocchiale di S.Maria Assunta e la più diroccata chiesa dei SS.Vitale e Valeria fa sorgere dei quesiti riguardo ai motivi della sua costruzione. Vi sono varie ipotesi che vanno da quella leggendaria, la quale vorrebbe che San Carlo durante le sue visite pastorali si sia fermato a riposare all'ombra di un gelso e proprio lì venne eretto l'edificio, a quella più terrena che vuole la creazione della chiesa legata ai rapporti ecclesiastici delle principali famiglie gorlesi del tempo, i Moneta ed i Terzaghi. Non si sa con certezza quale sia quella vera ma è molto probabile che venne edificata per far fronte all'incremento demografico in atto in quel periodo nel gorlese. In quegli anni le famiglie sopracitate dei Moneta e dei Terzaghi, donarono alla chiesa delle reliquie relative al santo delle quali però in seguito nessun documento ci indica nulla riguardo ad una loro distruzione o traslazione. In seguito alla peste del 1630 la tradizione vuole che le salme venissero sepolte nei sotterranei della chiesa anche se nessun documento lo attesta. È molto probabile invece che i sotterranei siano serviti da lazzaretto durante l'epidemia di colera scoppiata nell'anno 1854 che provocò ben 101 morti (un decimo della popolazione di allora). Il riscontro si ebbe nel 1927 quando vennero fatti degli scavi atti alla pulizia dei sotterranei per eliminare i continui miasmi provenienti da essi. In quell'occasione vennero trovati vari scheletri, alcuni dei quali in strane posizioni (tra i quali perfino uno seduto su una sedia in attesa), il che lascia presupporre che elementi colpiti da un grave male venissero in casi estremi isolati. La storia della chiesa ha visto molti restauri (1863 - 1907 - 1979) e tuttora l'ultimo è in fase di completamento. Davanti alla Chiesa parte via Garibaldi, ritornando sulla strada che costeggia la Valle Olona, arrivati a via Madonnina, lasciato il campo sportivo sulla destra, subito dopo si trova via Fabio Filzi, una piccola strada che termina alla Chiesa dei SS.Vitale e Valeria. Chiesa dei SS.Vitale e Valeria La chiesa dei SS. Vitale e Valeria è la più piccola e la più antica delle tre e si trova in posizione periferica a ridosso del ciglio vallivo. Nonostante l'aspetto l'edificio è molto antico, come prova il ritrovamento di un'ara romana utilizzata come materiale da costruzione e di due tombe, una interna e l'altra esterna risalente al periodo medievale. Nel 1580 una planimetria riporta la forma della chiesa nella prima fase. In totale la chiesa ha subito varie espansioni e modifiche, nel 1580, nel 1619 e l'ultima nel 1900 che rispecchia la forma nella quale si trova oggi. Prima di riprendere via Valle Olona, la costaiola dalla quale si è saliti al paese, ripercorrendo via Madonnina a ritroso, è interessante ritornare verso il centro del paese per una deviazione in via Canton Lombardo, dove si trova la Torre Colombera Torre Colombera Presso la Torre Colombera ha sede l'omonima Fondazione. L'edificio è un'antica struttura medioevale, utilizzata in tempi passati anche per l’allevamento di colombi viaggiatori (da qui li nome Colombera) e trasformata dai primi Anni ’90 in spazio espositivo sede di numerose mostre. Faceva parte di un sistema difensivo di tre torri, situate sul ciglio terrazzato della valle Olona in posizione strategica come difesa e controllo del territorio. Le altre due torri sono anonimamente inglobate nel tessuto urbano e ridotte ad abitazione privata. Solo la Colombera è giunta a noi integra sia pur con alcune modifiche rispetto alla struttura originale. Dal punto di vista storico la torre è da classificare tra le case-forti medioevali di età comunale e viscontea diffuse su tutto il territorio lombardo. I recenti restauri hanno evidenziato che alcuni elementi costruttivi sono tali da poter affermare che la costruzione risalga al periodo tardo romano longobardo e non all’XI° secolo come ritenuto prima degli interventi di ristrutturazione. Alcune analogie fanno pensare che possa essere coeva alla torre del complesso di Torba in valle Olona sotto Castelseprio. Quasi sicuramente la Colombera era una torre di difesa e vigilanza, avamposto di Castelseprio, importante e strategico centro dei Longobardi. (VI-VIII° secolo d.c.). La presenza a Gorla Maggiore di un significativo insediamento di gente Longobarda è attestata da numerosi documenti notarili dell’undicesimo e dodicesimo secolo i cui contraenti vengono espressamente indicati come gente di legge Longobarda. Moltissimi i toponimi di terreni e vocaboli dialettali di origine longobarda ancora presenti in paese. Particolarmente significativo il toponimo Canton Lombardo da tempo immemorabile nome del rione in cui le torri sono collocate. Le tre torri subirono, nel 1287, l’onta di una mozzatura per punire i Gorlesi che, nella lotta per la conquista della Signoria fra i Della Torre e i Visconti, si schierarono dalla parte di Castelseprio in cui si erano rifugiati i Torriani fuoriusciti da Milano. Per quanto concerne l’utilizzo a allevamento di colombi viaggiatori, non è arbitrario supporre che il piano più alto fosse da sempre adibito a tale scopo, già in età longobarda prima, carolingia e comunale dopo, per comunicare in caso di pericolo con Castelseprio. Successivamente usati dal dominus loci in età viscontea, ne fece poi, nel Rinascimento, largo uso la nobile famiglia Moneta il cui ramo principale aveva residenza a Milano. L’amministrazione Comunale, recuperando e restaurando lo storico edificio, ha voluto ricollocare al centro della vita di Gorla Maggiore una struttura attiva e appartenente alla tradizione facendone un cuore pulsante per la cultura. Ridiscesi lungo la pista ciclopedonale, a Fagnano Olona inizia un lungo un tratto immerso nella natura e nella seconda parte molto ombreggiato, fino ad arrivare al vecchio ponte in ferro della Valmorea. a cura di Fabrizio Caprioli Fagnano Olona
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